Porto di Termini Imerese
Porto della Sicilia: Termini Imerese
L’antico impianto del porto, di epoca romana, era coerente con la maggior prominenza sul mare dell’estremità del monte Garofalo.
Alla fine dell’Ottocento, la Città aveva caratteristiche diverse rispetto a quelle attuali e, certamente, vantava maggiore importanza nel quadro politico, sociale ed economico siciliano: circa 23.000 abitanti risiedevano in città e vi era un fervore di attività economiche, nei vari settori del commercio, dell’agricoltura, della pesca e dell’industria.
La numerosa flottiglia di barche da pesca si dedicava, in particolare, alla cattura del pesce azzurro e gli stessi pescatori curavano anche la conservazione dei prodotti sotto sale. Sicontavano numerosi cantieri navali.
Il porto, meno ampio di quello attuale, ma fra i più attivi della costa settentrionale dell’isola, registrava movimenti annui per oltre 50mila tonnellate e brulicava di velieri, normalmente utilizzati per esportare granaglie, legumi secchi, sommacco, olio, paste alimentari, zolfo.
La realizzazione del porto fu stabilita solo dopo l’Unità d’Italia, esattamente nel 1862, su progetto dell’ingegner Biamonte, Direttore dei porti e fari del Regno.
Nel 1874, a carico del Municipio e per un importo di 700.000 lire, si avviarono i lavori per la costruzione di un molo che, partendo dalla base nord-orientale della rupe sulla quale si ergevano le mura del diruto castello, si protendeva verso est, utilizzando il materiale calcareo ricavato dalla zona sottostante la rocca ed in corrispondenza della base del molo stesso.
Già nel 1880 la lunghezza del molo aveva raggiunto circa 600 metri.
Con Decreto Ministeriale del 12/02/1888, il porto di Termini Imerese fu classificato fra quelli di seconda categoria, ossia tra i porti il cui movimento commerciale interessava una o più province, con quantitativi di merci imbarcate e sbarcate non inferiori a 25.000 tonnellate/anno. Il Governo si fece carico anche del completamento del porto.
Alla fine del secolo il molo raggiunse la lunghezza di 730 metri, volgendosi in direzione est-sud-est.
Con la realizzazione dell’opera l’incremento del traffico portuale fu sensibile; infatti, dalle 24.800 tonnellate di merci imbarcate e sbarcate nel biennio 1861-1862 e 816 navi in entrata nel porto nello stesso periodo si passò a 114.082 tonnellate di merci, movimentate da 1.196 bastimenti nel biennio 1883-1884.
Peraltro, all’aumento del traffico merci si accompagnò un risveglio delle iniziative industriali ed una cospicua intensificazione dei traffici terrestri che facevano capo allo snodo ferroviario.
Nei primi anni del XX secolo il molo raggiunse la lunghezza di 1.400 metri (foto n. 3). Fra il 1914 ed il 1915 fu costruito, a circa 200 metri dalla radice del molo stesso, il pontile “Santa Lucia”, largo 25 metri e lungo 50, per l’attracco di navi di modesto pescaggio.
Nel 1955 fu realizzato il molo di sottoflutto “Aldisio” e nel 1960 la banchina “Sebastiano Veniero” e, contemporaneamente, fu ampliato il molo “Santa Lucia”.
Nel corso degli anni, gli interventi cui fu soggetto il porto erano diretti a ricercare valide soluzioni per contrastare il fenomeno dell’interramento, causato dai detriti trasportati a mare dal vicino fiume San Leonardo e trasferiti verso est dalle correnti.
Porto di Termini ImereseTale fenomeno, accentuato anche dallo sbocco del torrente Barratina nel porto, prima della costruzione del molo “Aldisio”, ha provocato la formazione di una secca, detta “San Giovanni”, che ha ostruito l’ingresso del porto. Pertanto, sono stati necessari, nel corso degli anni, continui interventi di escavazione per mantenere costante la profondità dei fondali a 6 metri.
A favore del porto di Termini Imerese gioca la sua posizione, più centrale rispetto alla rete autostradale che si dirama verso l’interno delle province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento.
Inoltre, la presenza dell’agglomerato industriale genera una domanda di mobilità non indifferente.
Infine, anche l’agricoltura praticata nell’area circostante, che è una delle più ricche della Sicilia, si avvale di questa importante infrastruttura.